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28eme Corrida Pédestre de Valbonne

Non bisogna certo essere un campione di perspicacia per immaginare che il percorso di una corsa nel dipartimento delle Alpi Marittime francesi sia un su e giù di quelli che spaccano le gambe di chi, come me, è abituato a correre nel piattume grigio (con solo alcune sfumature di verde) e monotono (e basta) che è il sud-est di Milano.

Immaginazione più fervida servirebbe invece per prevedere che oltre alla totale assenza di piano vi sia anche una scalinata che appena la vedi ti dici minchia e finita la quale la strada continua a salire. E mentre continui a salire e a ripetere minchia, sei già sfiancato che il primo chilometro non è ancora ultimato e pensi al fatto che quel tratto lo dovrai rifare altre due volte. Minchia al cubo.

Aggiungici la pioggia, il pavé bagnato in discesa e un traguardo un peu bizarre, subito dopo il quale sono state poco intelligentemente posizionate delle transenne contro le quali ti vai a schiantare se ti tocca pure sprintare (come m'è capitato).

Ma bello, molto. Bello il borgo medievale e fantastica la cornice di pubblico ad applaudirti ed incoraggiarti lungo tutto il percorso. Ottima organizzazione e millemila fotografi, tra cui Monica e Astrid. Misterioso solo il motivo per cui agli annunciati 8 Km mancassero oltre 800 metri, ma non stiamo troppo a sottilizzare.

Quanto a me, dopo l'idiozia fatta qualche giorno prima con le Five Fingers che m'ha fatto temere di non poter partecipare, le gambe hanno funzionato. M'hanno sorpreso, in vero, per il buon ritmo in salita, mentre nulla hanno potuto fare per la mia (troppa) paura a correre a bomba quando l'inclinazione è favorevole, retaggio di infortuni che vorrei evitare al primo (o forse ultimo?) appuntamento della stagione sportiva.

C'è pure un video. Il resto è qui.

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