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(Stra)milàn col coeur in màn

Questo è un post “sperimentale”, uno di quegli elaborati scientifici in cui si enuncia una frase e poi si sviluppano  concetti e tesi volti a confermare quell’assunto. Roba seria, quindi… tenetevi forte!
Allora… l’enunciato è il seguente: “La corsa è uno sport di squadra”.
“Impossibile!” diranno i miei lettori (ehm… mi sa che mi sto montando la testa… torno subito coi piedi per terra… tra un passo di corsa e l’altro ovviamente…) “la corsa è lo sport individuale per eccellenza.  Sei tu, da solo, con tutta la strada davanti! Dov’è la squadra? A cosa serve?”
Dunque… Domenica 29 marzo decido che l’iscrizione alla Stramilano fatta qualche mese prima deve avere un seguito, anche se sono fuori forma, fuori condizione, senza allenamento. So che è una cazzata, so che non ce la farò ad arrivare in fondo. So che la userò come allenamento. Parto, faccio quel che riesco e mi fermo appena mi accorgo di non farcela più!
Qualche giorno prima comunico tutti i  miei dubbi ad Andrea da una parte sperando che li supporti, dall'altra sapendo che solo lui potrebbe darmi l'ispirazione giusta, la giusta motivazione... e come immaginavo… parte la macchina organizzativa!
“Tu la fai e arrivi fino alla fine!” mi dice il mio guru della corsa, quello che, giusto perché si sappia, ha camminato sulle acque e Runkeeper lo ha certificato! “...e vengo anch’io” aggiunge... e ci mette pure il carico da 90: “Ti do la divisa ufficiale dei podisti anonimi!”
Naturalmente di fronte alle sue parole cedono i miei ripensamenti, mi commuovo e sono pronto per il via… Domenica mattina arriviamo insieme in piazza Castello…  Andrea è go-pro-munito… cos’avrà in mente?
Foto di rito con tutti gli “Ortichini e le Ortichine”, breve incontro davanti ai bagni chimici con la mia amica Chiara (stavolta la maledizione dell’ottavo del Cinghio ha colpito lei…) e poi via, verso il settore giallo!!!
Andrea inizia le riprese: scarpe, magliette, mi fa ripetere 4 o 5 volte la frase che sarà il mio mantra per tutta la corsa: “oh io ci provo… oh io ci provo… oh io ci provo” e… si parte!!!
Ritmo alto! Per me almeno... Andrea è sciolto come sempre e mi accompagna, mi scorta direi, per i primi 5 chilometri alternando riprese con la go-pro ad incitamenti continui.

Poi se ne va, allunga: “Ci vediamo a Porta Venezia, attorno all’ottavo chilometro”.
Io rallento il mio ritmo, sono già affaticato, passo Garibaldi, viale Tunisia, Buenos Aires e in prossimità dell’appuntamento comincio a sentire un “Vai Massi!” così forte che per un attimo sono al centro dell’attenzione di tutti quelli che corrono a fianco a me!
Il grido di guerra arriva da Guido che, parcheggiata la sua bici ha aspettato l’arrivo prima di Andrea e poi, molto poi, il mio. E ora si riprende a correre tutti insieme! Io, Andrea e Guido. Come Pinocchio tra i due gendarmi, sono affiancato e accompagnato dai miei due amici e angeli custodi per altri tre chilometri. E siamo a 11! Ben oltre le mie aspettative!
A questo punto gli amici mi abbandonano, il loro l’hanno abbondantemente fatto! Ora tocca a me, fino alla fine!
E come faccio a non arrivare fino alla fine dopo questo gesto di amicizia?
Corro… rallento… mi passano in molti, alla Darsena mi superano i palloncini azzurri dei pacemaker delle due ore… Provo a seguirli, ma desisto, devo arrivare in fondo.
Al 17 non ce la faccio più! Mi fermo? No cazzo, cosa racconto ad Andrea, a Guido, ai podisti anonimi che mi hanno incitato su whatsapp, alla Chiara che non ho aspettato perché le avevo detto che avrei finito sotto le due ore? Certo, le gambe sono di marmo, non vedo alternative al rallentare fino alla camminata pseudo veloce… Dal 17 al 20 è un supplizio ma li faccio.
Lo devo a chi mi ha incitato!
Al ventesimo ho un sussulto di orgoglio e ricomincio a correre quasi veloce, il fiato c’è, le gambe sopporteranno l’ultimo sforzo!
Entro al parco Sempione, vedo l’Arena, accelero, entro e, stremato taglio il traguardo!
Il tempo (2 H 04’ 50’’) è un dettaglio, la soddisfazione di aver ultimato la mia seconda mezza maratona in meno di un mese (che a ben pensarci fa una maratona intera in meno di un mese!!!) supera qualunque delusione per il tempaccio.
E… ci sarei mai riuscito da solo? Ce l’avrei mai fatta senza la mia “squadra”?
La risposta è nelle righe precedenti, la risposta è nel filmino che Andrea metterà nel gruppo di whatsapp dopo qualche giorno, la risposta è nei progetti di corse future da fare tutti insieme, la risposta è nella “divisa sociale” che con entusiasmo abbiamo “progettato” e ideato in questi giorni, la risposta è in questo blog che ci ospita tutti e tutti insieme!
La risposta è che “La corsa (la mia corsa) è lo sport di squadra per eccellenza!”

3 commenti:

  1. Una cosa che deve rimanere scritta da qualche parte, ché l'Alzheimer di danni ne ha fatti fin troppi, è che io e Guido non ci siamo dati appuntamento, banalmente, in Piazza Oberdan: Guido, nel salutarci la sera prima, m'ha detto (testuale): "ci vediamo dove abbiamo stretto la mano a Landini". Che tra l'una e l'altra cosa passa tutta la differenza del mondo...
    Quanto alla Stramilano, fortuna (mia) che tu abbia declinato l'invito a farla a 5'30", altrimenti sarei rimasto con te fino alla fine. E se la febbre è arrivata a 39 abbandonando in Piazza 5 Giornate, cosa ne sarebbe stato di me se t'avessi accompagnato fino all'Arena?
    Sulla tua considerazione, infine, mi trovi molto d'accordo: si corre spesso (non sempre, fortunatamente) da soli, ma confrontare le esperienze e farle proprie, oltre che molto bello, è indispensabile se l'obiettivo è migliorarsi. E per migliorarsi non intendo parolacce tipo Personal Best, ma sensazioni, innanzitutto.
    Ah, dimenticavo: ma com'è presentarsi al raduno dell'Ortica Team con la maglia dei Podisti Anonimi? :-D

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  2. Ormai da 3 mesi, la tosse, il ginocchio e il tempo non mi aiutano e ho abbandonato (temporaneamente la squadra). Mi sto allenando, poco, ma alla fine ce la farò: la mezza sotto le due ore e il giro da paura al max a 4:50 di media. Per ora attendo la straCinisello, 13km, gioco in casa ma si sa, la squadra ok, ma le gambe devono essere pronte. I 15km a 5:21 di media sono lontani ma non lontanissimo. Chissà... Sono un po' demotivato. Se mi torna la salute sarà tutta un'altra musica... una Cavalcata!

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  3. E che torni la salute, allora.
    Forza Cinghiale, che le SPLENDIDE SENSAZIONI corrano con te!

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